Pavimenti a prova di contaminazioni e processi produttivi
I torrefattori e le aziende che operano nella produzione di bevande solubili, devono ovviamente attenersi ai principi dell’HACCP, e per le tipicità di processo produttivo, evitare i possibili fattori di contaminazione biologica e chimica, peraltro specificati nel manuale di corretta prassi igienica per il settore della torrefazione approvato dal Ministero della Salute, dove vengono date anche indicazioni circa le caratteristiche delle pavimentazioni.
LA SOLUZIONE PER LE PAVIMENTAZIONI
che abbiamo adottato per un importante Private Label Coffee Group italiano è una pavimentazione multistrato, con finitura colore grigio, in poliuretano-cemento, priva di solventi (nessun odore o emissioni), avente spiccate caratteristiche di antiscivolamento e antislittamento. Applicato a 6 mm di spessore, consente di realizzare delle pavimentazioni industriali continue estremamente resistenti all’attacco chimico, agli impatti, ai lavaggi, agli scarichi ed agli spandimenti di liquidi a temperature sino a 80°C.
I pavimenti in resina multistrato inoltre devono avere un grado di ruvidità personalizzabile in base alla destinazione d’uso. Per favorire una migliore adesione la rugosità del supporto deve essere compresa in ±0,5 mm,nel caso di un rivestimento autolivellante, sottile o multistrato.
Lo stato della superficie del supporto è una caratteristica fondamentale e determinante per l’aderenza del rivestimento resinoso, che comunque deve essere superiore a 1,5 N/mm2. Un difetto di aderenza, locale o generalizzato, rischia di provocare un comportamento anomalo, soprattutto nel caso di rivestimenti sottili. Ecco perché si analizza attentamente la situazione in essere, prima di capire quale soluzione adottare, e prima trattare opportunamente il supporto (eventuali demolizioni o riparazioni).
Abbiamo inoltre fornito e posato l’impianto di drenaggio liquidi con canalette a fessura carrabile, in modo da permettere la completa evacuazione nel sistema di drenaggio senza ristagni.